Come muoversi nel blog

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martedì 17 marzo 2009

Minuetto - Mia Martini

Centesimo post! fin'ora ho trovato 100 canzoni struggenti e tristi, qualcuna più qualcuna meno, però mi pare un bel traguardo.

Passiamo ora alla canzone, un classico intramontabile del 1973, scritta da Franco Califano e Dario Baldan Bembo e incisa da Mia Martini:




E' un'incognita ogni sera mia...
Un'attesa, pari a un'agonia. Troppe volte vorrei dirti: no!
E poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho!
Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no!
Le mani tue, strumenti su di me,
che dirigi da maestro esperto quale sei...

E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà per una notte...
... E cresce sempre più la solitudine,
nei grandi vuoti che mi lasci tu!

Rinnegare una passione no,
ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così
tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te.
Troppo cara la felicità per la mia ingenuità.
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore...

So - no sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà, per una notte... sono tua...
... la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua...

E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai!
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu,
il resto di una gioventù che ormai non ho più...
E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia,
ora ammetto che la colpa forse è solo mia,
avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato.

Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai.
Io non so l'amore vero che sorriso ha...
Pensieri vanno e vengono, la vita è così...

1 commento:

  1. banalmente inizierei con il dire che è la classica canzone che ogni donna innomorata ma ferita e incapace dedicherebbe al suo amato...incapace di non donarsi al proprio uomo, unico peraltro, pur nella piena consapevolezza di essere uno "strumento nelle sue mani" ma talmente innamorata da ritenerlo, con un pizzico di sarcasmo, un "maestro esperto". peccato che questo testo mi è stato dedicato da un uomo incapace tanto quanto la protagonista del brano.
    interpretarla, pertanto, in base alla mia esperienza personale mi fa sorridere perchè mi chiedo semplicemente non sarebbe meglio affrontare con coraggio un sentimento, provare a viverlo piuttosto che "elemosinare" amore? La paura di soffrire comporta sofferenze maggiori...ma probabilmente ti fa rimanere per sempre legata ad una persona come se il "punto" non lo si volesse mettere per non sporcare un quadro già perfetto di suo e continuare a guardarlo con la stessa intensità...forse il maestro esperto capisce che questo è l'unico modo per continuare a dirigere quello strumento!

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C'è un sentimento in particolare che questa canzone ti provoca? un ricordo? hai una interpretazione particolare? sarò più che felice se vorrai condividerla con me e i lettori di questo blog :)

Se hai dei suggerimenti per favore usa la sezione apposita: Suggeriscimi una canzone così riesco a tenerne traccia :)